Di seguito riproduco il contenuto d’un vecchio opuscolo poetico che non so più dire a quale epoca risalga; credo che qualcosa valga, ma ero giovane, e tanto basti per contenervi nel giudizio.
Domani e dopo
Che fare
quando tutti i rami saranno rimasti
spogli e piegati
sulle nostre lenzuola
soffocandoci di grigio?
Montare delle tende pesanti alle finestre forse
o trasferirsi sulla punta del ramo più lungo
per non accorgersi che mi ami
ormai soltanto a cosce strette
attorno ad un sogno sbagliato
Oh, non so come uscire da questa situazione
Dimentica qualsiasi cosa possa essere stata mia
—
Sento questo e poco altro
Aspettando che tu tornassi
ho dato le spalle alla porta di ingresso
Sento questo e poco altro, che è ciò che voglio:
il calore delle tue mani quando arrivavi assieme all’autunno
—
Uno solo
Non ci spegneremo nello stesso momento
così come non ci siamo scopati sovrapposti
ma uno prima o dopo l’altro, o in parallelo
Sporgendomi dalla finestra e carezzando il vento
chiudo lento gli occhi e capisco che
uno solo di noi due resisterà all’amore
Tu
getti nel canale la mezza sigaretta
—
Ricorrenze
Nel giorno della Festa del Lavoro
ho ripulito i miei desideri, rimboccato i comfort
studiato le tue caviglie, cercato quel braccialetto che tenevi
se non sbaglio al piede destro
Nel giorno della Commemorazione dei Caduti
t’ho attesa per una lunga ora come un avvoltoio
appollaiato sulla fontana
poi ho pensato che fossi morta anche tu, lungo la strada
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